2009-01-12

Claudio Lolli - Le Rose Di Pantani


Artist: Claudio Lolli

Song: Le Rose Di Pantani

Album: La Scoperta Dell’America (2006)

E' una poesia di Gianni D'Elia, musicata da Claudio Lolli. Pantani è per definizione un personaggio poetico, con quella faccia da alieno e quella storia, tutto sommato "aliena" anch'essa. Dopo "Bartali", dopo "Gimondi e il Cannibale", dopo "Diavolo Rosso" e "Il bandito e il campione" (Gerbi e Girardengo), ancora una canzone d'autore sul ciclismo. Che piace, come sport, perché il ciclismo ha ritmo da ballata. La pedalata ha dentro lo stesso blues di massicciata di un treno gettato alla fatica. Grandi cose ci aspettiamo da Pantani. Che non arrivava in volata, ma, leggero com'era, si posava direttamente sulle vette.

Dice Lolli: “…non è tanto il ciclismo il tema di fondo, ma il mito dell’eroe. In questo mondo si ha bisogno ... voglia di miti per poi distruggerli immediatamente. A me è venuto in mente Achille, l’invincibile. Però ha il “tallone”, quel piccolo difetto che lo uccide. Non è tanto il problema del ciclismo... Anche qui comunque in questa fatica fisica c’è qualcosa di umile e di nobile. E infatti non è quasi più considerato. E poi insomma al di di un certo perbenismo da far-west, è una bella figura. Il poeta lo paragona ad Achille; anche lui un genio con un piccolo tallone che lo uccide. Ecco: l’uomo è fatto di miti che vengono buttati giù con molta volgarità, con molta aggressività, con molta cattiveria. Senza considerare l’immaginario che ci hanno dato, la cultura che ci hanno dato. E’ una figura che a me piace moltissimo e non è né Bartali di Paolo Conte, né Girardengo di De Gregori. E’ una figura eroica. E quindi tragica.”

E quando ascoltate Le rose di Pantani fate attenzione: se non vi viene voglia di stropicciarvi gli occhi e nessun brivido vi scende per la schiena le possibilità sono due, o non avete mai visto una salita del Pirata di Cesenatico o dovreste farvi misurare la pressione perché è molto probabile che non stiate bene.

video

review

Siam tante voci, raccolte in un cerchio
Ad una ad una, dal coro, ci stacchiamo

Prima, come le altre, rivolte all'interno

Poi, il nostro verso, sole, ridiciamo
Ai lati del palco, in fila, ci mettiamo
Maschi e femmine di questo concerto

Al centro del cerchio, si scopre pian piano
Una bici da corsa, rovesciata

Con le ruote che girano per aria

Se è stagione, ogni attore reca in mano

Il papavero rosso del campione
Fiore del sole, poesia del corridore

L'umiltà della strada e del sudore
Si sente, fin da qui, il fiato del mare
Nella risacca roca è un pedalare

Altro non fu l'ebbrezza che malore

Nel grande spazio, già si fa la nave
Passato e istante, il futuro fan sazio

Di questo tempo ossesso è il nostro strazio

Le rose che attendevano Pantani
Piene di spine e sole di dolore
Dal podio del mondo alle ferite mani

Raccontate la storia del campione
Di un sistema drogato che fa esami
Come di questo vincere si muore

Se vivere non basta più al domani
E come tocca correre poi a folle
Estinguere quel male che più impari

Come il Pirata ciclista l'autore assassinato di Scritti Corsari
Scesi dal galeone, come cani

Matati dal deserto delle folle
O gente del deserto, offri una rosa
Piangerà anche i sassi... con una cosa pietosa

Spettacolo d'Italia, amore e orrore
E tutta un'onda in pianto la Riviera
Nel Paese dei Balocchi è notte nera

Marco, vola sulla bici leggera
L'ultima tappa è quella anche più vera
Tu te ne vai dal falso di quest'era

Marco, vola sulla bici leggera! 

No comments: